Non tutti sanno che Nuoro, il centro più popolato della Barbagia, veniva definita “l’Atene della Sardegna”, per i molti intellettuali che la animavano con poesie, scritti, musica e produzioni artistiche alla fine del XIX secolo. Dal premio Nobel Grazia Deledda al poeta Sebastiano Satta, ad artisti come Francesco Ciusa – che aveva trionfato alla Biennale di Venezia del 1906 con la sua scultura La madre dell’ucciso, Maria Lai e Giuseppe Biasi, le sorprese sembrano non finire mai.
Per quale motivo il popolo sardo era - ed è tuttora – così creativo, pieno di immaginazione e grande stile, così abile nel trasmettere emozioni e così legato alla propria terra? Si tratta di un popolo fiero dell’isola che adora le tradizioni e fa di tutto per preservarle: come non restarne affascinati?